"Anche nel Mezzogiorno si dovrà lavorare per la costituzione di un Distretto agro-alimentare del pomodoro da industria, a carattere interregionale, che diventi l'ambito entro il quale i soggetti della filiera si incontrano, si scambiano esperienze e colgono insieme le opportunità del mercato".
E' questo il messaggio scaturito dal convegno della Cia-Confederazione italiana agricoltori, durante il quale si è discusso della necessità della creazione del Distretto e delle azioni indispensabili per tutelare i redditi dei produttori e di valorizzazione la filiera.
E' stato lo stesso presidente nazionale della Cia Giuseppe Politi concludendo i lavori, a rimarcare l'urgenza di un progetto che apra nuove prospettive ad un settore che oggi nel sud vive un momento particolarmente delicato.
Con il nuovo anno, quindi, il settore non avrà più alcun sostegno diretto alla trasformazione della materia prima e ciò comporterà gradualmente nuovi assetti organizzativi della filiera.
Secondo la Cia è indispensabile operare per la stabilità della filiera, soprattutto se si pensa che lo spirito del disaccoppiamento totale risiede proprio in una maggiore libertà, per l'imprenditore, di decidere quale ordine colturale scegliere per la propria azienda in base alle convenienze che trova sul libero mercato.
Ovviamente, è stato sottolineato dalla Confederazione, i produttori dovranno continuare a mantenere uno stretto rapporto con le aziende di trasformazione.
La firma di un contratto e l'obbligo di rispettarlo, seguendo regole condivise, sarà il nuovo perno delle relazioni interprofessionali. Bisogna, tuttavia, creare le condizioni favorevoli affinché le sinergie di filiera si concretizzino in accordi stabili tra produzione ed industria. Ecco perché la Cia ritiene che per il mezzogiorno il distretto sia il giusto contenitore di questi rapporti economici di filiera.
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