"Abbiamo ottenuto l'impegno delle autorità cinesi a mandare in Italia i loro ispettori per verificare l'idoneità dei nostri agrumi ai fini dell'esportazione in Cina. In questo modo abbiamo aperto un altro importante varco all'export del nostro agroalimentare nel Paese asiatico".

Lo ha annunciato il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia, in visita ufficiale in Cina, dopo aver incontrato il vice-ministro dell'Aqsiq (General Administration of Quality Supervision, Inspection and Quarantine of the People's Republic of China – ‘Amministrazione Generale della Supervisione della Qualità, Ispezione e Quarantena cinese'), Pu Chang Cheng, il quale ha garantito l'impegno del governo cinese a inviare i suoi ispettori, che è il primo passo verso il via libera alle esportazioni degli agrumi.

"Dopo l'intesa sui kiwi di luglio dello scorso anno – ha detto il ministro – il ritiro dei dazi non tariffari anche sugli agrumi darà ulteriore slancio al nostro export agroalimentare verso il gigante asiatico. Un risultato significativo anche sotto il profilo del marketing del nostro Paese e delle regioni produttive del Sud in particolare. Penso a tutte le arance che giacciono non raccolte sugli alberi del Meridione, mentre il settore versa in una crisi profonda, una crisi dalla quale rischiano di generarsi gravi conflitti sociali, come hanno dimostrato i fatti della Calabria dei giorni scorsi".

"Le nostre aziende agricole – ha continuato Zaia – producono qualità, un marchio per cui vale la pena spendersi in mercati strategici quale quello cinese. Un valore aggiunto, quello della qualità e della salubrità dei prodotti alimentari, alla quale anche la Cina pone sempre maggiore attenzione, come ha sottolineato lo stesso vice-ministro Pu Chang Cheng durante il colloquio che abbiamo avuto, in cui ha tra l'altro ribadito l'impegno del suo Paese a rafforzare il dialogo in materia di lotta alla contraffazione e agro pirateria".