Gli italiani bevono meno vino, ma non hanno smesso di bere bene. E' quanto è emerso da una ricerca Astra presentata nel corso dell'Assemblea del settore vitivinicolo di Fedagri-Confcooperative svoltasi oggi a Trento.
Negli ultimi due anni il 77% dei consumatori italiani (con un campione rappresentativo di italiani con età superiore ai 15 anni) ha dichiarato di aver ridotto i propri consumi: tra i prodotti alimentari, c’è stato un tracollo generalizzato.
Il vino non ha fatto eccezione, con un saldo negativo del 15% tra coloro che hanno dichiarato di aver aumentato il consumo di vino e quanti invece lo hanno ridotto. I dati sono stati resi noti dal sociologo Enrico Finzi, presidente di Astra Ricerche, che ha evidenziato come 'se è vero che 8 milioni di consumatori dicono di aver diminuito il consumo di vino, altro elemento estremamente significativo è che il 76% degli italiani ha dichiarato di non aver diminuito la qualità del cibo che acquista. Tendenza che vale anche e in particolar modo per il vino: chi consuma vino lo fa per una genuina passione e quindi lo sceglie in maniera meno abitudinaria, ma perché ha cultura del buon vino'.
'Non bisogna quindi fare l’errore', ha dichiarato Finzi, 'di pensare che visto che le cose vanno male, allora si possa cedere sulla qualità. Gli italiani bevono meno quindi ma vogliono bere bene. Una aspettativa che le cantine vitivinicole di Fedagri non intendono certo lasciare  disattesa'.
'La cooperazione vitivinicola', ha dichiarato il presidente del settore vitivinicolo di Fedagri-Confcooperative Adriano Orsi, 'non ha mai abbassato i livelli di qualità delle proprie produzioni, nonostante la situazione di crisi e la riduzione dei prezzi delle uve. Una qualità che è stata riconosciuta anche dall’intervento di Tiziana Sarnari dell’Ismea, che ha evidenziato come la maggiore qualità del vino italiano sia stata sostenuta da una progressiva riduzione della quantità del vino prodotto che negli ultimi cinque anni si è ridotta del 13% passando da 53 milioni di ettolitri ai 46 del 2009'.