Si attesta sui 5,2 milioni di quintali (+9,6% sul 2008) la produzione 2009 di uva dei 19.000 soci del comparto vitivinicolo di Fedagri/Confcooperative Emilia Romagna (circa 1.200 addetti per un volume d’affari di quasi 600 milioni di euro), raggruppati in 31 cantine sociali.
Queste cantine rappresentano circa il 60% dell’intero raccolto regionale, che dovrebbe superare quest’anno i 9,1 milioni di quintali (+10% rispetto all’anno precedente), mentre la produzione nazionale di uva da vino secondo le ultime stime dovrebbe risultare leggermente superiore ai 46 milioni di quintali.
E' quanto dichiara Giovanni Bettini, presidente di Fedagri regionale, che sottolinea poi le ampie differenze registrate nelle diverse province della regione: l’incremento produttivo, infatti, oscilla dal 9% di Forlì-Cesena ad oltre il 40% di Piacenza. Le uniche province in contro tendenza, che fanno segnare una contrazione della produzione di uva da vino, sono Rimini e Ravenna.
'La provincia in cui si è registrato l’incremento più consistente', sottolinea il responsabile regionale del Settore Vitivinicolo della Federazione, Ivo Guerra, 'è Piacenza, dove sono stati trasformati dalle cantine sociali circa 145 mila quintali di uva (+41,8%); in netto aumento (+27,5%) anche la produzione in provincia di Modena, attestatasi sui 710 mila quintali. Leggermente più contenuto l’incremento a Reggio Emilia, dove il conferimento ha superato quota 1.320.000 quintali (+23% sul 2008), e Bologna, dove l’uva trasformata è cresciuta del 17,7%, sfiorando i 390.000 quintali'.
'Passando dall’Emilia alla Romagna', prosegue Guerra, 'in provincia di Forlì-Cesena si è registrato un aumento nei conferimenti del 9% raggiungendo una quota di 605.000 quintali. Produzione in calo invece in provincia di Ravenna, dove l’uva trasformata ha superato di poco i 2 milioni di quintali (-4,2%), e di Rimini, dove la vendemmia si è attestata sui 48.500 quintali (-3,7%)'.
'Grazie all’andamento climatico favorevole', afferma Guerra, 'il livello qualitativo dell’uva conferita quest’anno alle cantine sociali di Fedagri/Confcooperative Emilia Romagna è decisamente elevata. Qualche preoccupazione deriva invece dalla reale capacità del mercato, che ha anche risentito negativamente dell’entrata in vigore della nuova Ocm vitivinicola, di proporre quotazioni remunerative. Anche per questo comparto non vanno poi dimenticate le conseguenze della crisi economica generale che sta interessando tutti i principali settori; a ciò va aggiunto un calo dei consumi legato anche alla campagna denigratoria nei confronti del consumo di vino condotta negli ultimi tempi dai principali mass media. A tale proposito, risulta assolutamente indispensabile investire adeguate risorse per realizzare una informazione mirata sull’importanza di un consumo corretto di vino, che è prima di tutto un alimento e pertanto non solo non danneggia la salute, ma può anzi preservarla e migliorarla, a patto chiaramente di non eccedere nelle quantità'.
'Parallelamente, comunque', conclude il presidente di Fedagri/Confcooperative Emilia Romagna, Giovanni Bettini, 'ci impegneremo concretamente per conoscere sempre meglio le aspettative dei consumatori italiani ed esteri così da proporre un’offerta vinicola sempre più in linea con le richieste del mercato, sia sotto il profilo dell’immagine che del prezzo. Anche questo elemento potrà contribuire al rilancio di un settore, nel quale la cooperazione gioca un ruolo di primaria importanza, che in termini di qualità e variabilità di prodotto presenta enormi potenzialità'.