Agricoltura, alimentazione, ambiente, territorio: aumentano le facoltà universitarie dell’ “area verde”. L’offerta formativa - oltre che sulla produzione animale e vegetale, sull'enologia, sulle scienze forestali - spazia dalla gastronomia alle biotecnologie agrarie, dalle certificazioni di qualità alla sicurezza alimentare. Lo sottolinea Confagricoltura che, sull’ultimo numero della rivista per i giovani, Agricoltura Nuova, fornisce un approfondimento sulle università che ruotano attorno all’ agricoltura (www.agricolturanuova.crol.it).
 
Come si diventa esperti in grado di riconoscere e usare le piante a scopi curativi? C’è un master in “Sostanze organiche naturali”, presso la Facoltà di Matematica e Fisica, e di Farmacia de La Sapienza di Roma, rivolto a chimici, biologi, agronomi, farmacisti. 
Come si diventa specialisti qualificati in tema di tutela e salvaguardia del paesaggio? Seguendo il master europeo di primo livello su "Paesaggio. Salvaguardia, Gestione e Pianificazione" dell’Università di Salerno.
Le “classiche” Facoltà di Agraria sono 23 in tutta Italia e vantano di preparare laureati che generalmente svolgeranno attività lavorative “coerenti” con i propri studi. 
 
Unica pecca, ad avviso di Confagricoltura, è il fatto che il laureando ed il laureato in agraria conoscono poco le lingue straniere a partire proprio dall'inglese che è diventato indispensabile. Come ovviare? “Agricoltura Nuova” e l’Associazione nazionale dei giovani agricoltori di Confagricoltura possono dare un contributo attraverso la variegata offerta di stage pratici negli Stati Uniti e in Australia.