'Il Governo dica con assoluta chiarezza cosa intende fare per il settore bieticolo-saccarifero, smettendola innanzitutto di considerare il comparto una scomoda ed ingombrante eredità'.
Non ha usato mezzi termini il presidente del Consorzio Nazionale Bieticoltori, Alessandro Mincone, nella sua relazione all’assemblea annuale del Cnb tenutasi a Mantova. 'Il Ministro Zaia', ha aggiunto Mincone, 'deve mantenere gli impegni assunti dal Governo nel 2005 in sede di rinnovo della regolamentazione comunitaria, ripristinando urgentemente i 43 milioni di euro di aiuti nazionali dovuti, ma cancellati con l’ultima finanziaria. In caso contrario le bietole che verranno consegnate tra qualche mese verrebbero pagate 4 euro in meno la tonnellata mentre gli industriali saccariferi ne riceverebbero 7 in meno'. 
'Quello dei 43 milioni di euro di aiuti nazionali, da erogare nel rispetto degli accordi comunitari fino al 2011 e da mantenere successivamente fino al 2014, è uno dei due elementi', ha proseguito Mincone, 'sui quali è fondato il progetto che l’interprofessione ha elaborato e già trasmesso al Mipaaf, avente come presupposto centrale la fissazione, sin da ora e fino al 2014 appunto, di un prezzo delle bietole in grado di assicurare la continuità della coltura'.
Secondo il Cnb vi è però la netta sensazione che il Governo intenda eliminare questo finanziamento, ritenendo la spesa inutile ed eccessiva per un comparto ridimensionatosi a 65 mila ettari e 4 zuccherifici, ma del quale a Via XX Settembre si fa fatica a comprenderne l’immutata importanza economica, sul piano agricolo, industriale, sociale ed occupazionale, anche in riferimento alle attività indotte.
L’altro elemento portante del progetto è rappresentato dalla ripartizione delle risorse di cui all’articolo 68 (risorse non a carico dello Stato ma di origine comunitaria) in riferimento alle quali è stimato un fabbisogno per il settore di circa 32 milioni di euro l’anno, su cui è chiamata a decidere la Conferenza Stato–Regioni con l’importante parere delle Organizzazioni professionali agricole, che in vero hanno già manifestato disponibilità ad accompagnare il percorso.
Ma è il Governo a dover voltar pagina con urgenza e mettere a disposizione le risorse necessarie e oggettivamente di modesta entità, affinchè siano disponibili, entro e  non oltre la fine del mese di luglio, i punti di riferimento necessari per orientare le scelte aziendali: presentarsi ai coltivatori senza indicare il prezzo delle bietole 2010 potrebbe anzi apparire un insulto,  se si tiene altresì conto che non sono state ancora saldate le bietole della scorsa campagna, mancando a tutt’oggi il pagamento degli aiuti comunitari.