Il ripensamento europeo sul via libera al vino rose' ottenuto dal semplice taglio del bianco con il rosso raccoglie le sollecitazioni per impedire un inganno che danneggia viticoltori e consumatori.
E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare le indiscrezioni uscite dal vertice informale dei ministri agricoli europei in Repubblica Ceca nel quale sembra che si stia prendendo tto della forte opposizione alla proposta comunitaria.
Se non sarà formalizzato il cambiamento di rotta, dal primo agosto, sottolinea la Coldiretti, sarà incredibilmente in vendita anche il vino rosé ottenuto miscelando vini bianco e rosso senza alcuna indicazione in etichetta, invece della tradizionale vinificazione in bianco le uve rosse. Si tratta della legalizzazione di pratiche che, precisa la Coldiretti, consentono di chiamare con lo stesso nome prodotti profondamente diversi con un inganno nei confronti del consumatori e degli imprenditori, come quelli italiani, che sono impegnati nel garantire la qualità delle proprie produzioni.
Per effetto della disastrosa riforma di mercato del settore vitivinicolo approvata in Europa sono già presenti sugli scaffali dei supermercati comunitari, cotinua la Coldiretti, vini ottenuti dalla fermentazione di frutti diversi dall'uva come lamponi e ribes, mentre dal primo agosto permesso di chiamare vino anche quello in cui è stato eliminato parte dell'alcol naturalmente contenuto attraverso determinate pratiche enologiche. In realtà il ripensamento europeo potrebbe consolidare una inversione di tendenza nelle politiche europe sulla qualità dei prodotti alimentari che, dopo una lunga battaglia della Coldiretti, porterà dal primo luglio all'obbligo di indicare la provenienza delle olive impiegate nell'extravergine.