'Il settore del tabacco è sinonimo di tradizione, storia, cultura: ecco perché oggi sono qui con voi, deciso a trovare una risposta alla crisi e a dare una risposta a chi oggi teme per il suo futuro'.
Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia ha salutato con queste parole i partecipanti al tavolo tabacchicolo convocato oggi, nella restaurata sala Cavour del Mipaaf, per trovare un accordo con le manifatture (Japan, Philip Morris, BAT, Manifattura Sigaro Toscano) che consenta di continuare a coltivare e vendere il tabacco italiano.
'Abbiamo cercato di procrastinare il regime di disaccoppiamento parziale al 2013', ha spiegato il ministro, 'ma è nota a tutti la contrarietà della Commissione Europea a questa misura. E’ bene ricordare però che perdere una battaglia non vuol dire perdere la guerra e che, in sede di negoziato per la riforma della Politica Agricola Comune lo scorso novembre, da una posizione iniziale di totale chiusura abbiamo ottenuto la misura dei 5.000 euro una tantum per azienda. Dunque', ha detto Zaia, 'non bisogna sottovalutare nemmeno le timide aperture sul tema che abbiamo registrato in questi giorni, anche alla luce del fatto che siamo alla vigilia di un appuntamento importante: l’analisi dell’impatto della Ocm che si terrà fra giugno e luglio. E’ bene arrivare a quella data con la consapevolezza che questo settore ha bisogno di essere ristrutturato e non convertito, e che in questo particolare momento di crisi economica, l’aspetto occupazionale non è affatto trascurabile. Il tabacco è una coltivazione tipica di alcune aree del nostro Paese: penso al tipo Kentucky, senza il quale morirebbe il celebre sigaro toscano e con esso una parte dell’identità di quel territorio. Oggi siamo qui', ha proseguito il ministro, 'per confermare gli accordi con le manifatture: vogliamo continuare a coltivare e vendere tabacco, anche per garantire il futuro di tante famiglie.  Confermiamo la nostra disponibilità a ristrutturare il debito delle imprese, anche grazie ad Ismea, e non escludo si possa procedere alla modifica del PSN per venire incontro alle esigenze del settore'.
Infine, il ministro ha ricordato che 'nel bilancio Ue, ci sono 5 miliardi di euro, destinati alla banda larga e all’energia e finora non spesi. Se ne discute in questi giorni proprio a Bruxelles. Vorremmo', ha detto Zaia, 'che di quei 5, almeno un miliardo e mezzo  fossero destinati allo Sviluppo rurale ed in particolare ai settori in crisi con maggiore impatto occupazionale.  Per questo ci impegneremo in ogni sede'.