Proroga di tre anni (ora ferma al 31 marzo prossimo) degli sgravi contributivi, correzioni al Decreto legge sulle quote latte, riduzione dei costi produttivi,  alleggerimento degli oneri burocratici, finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali, Conferenza nazionale sull’agricoltura. Sono alcune delle richieste che il presidente della Cia - Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi ha illustrato al ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia in un incontro che si è svolto nella sede dell’organizzazione.
Politi ha esposto i problemi degli imprenditori agricoli italiani, che vedono ridurre redditi e competitività. “E' indispensabile - ha spiegato il presidente della Cia - che il governo mostri più attenzione nei confronti del settore e predisponga interventi urgenti e straordinari a sostegno delle imprese, che vivono un momento di grande emergenza e dei più difficili degli ultimi trent’anni”. Politi ha messo in evidenza i motivi che hanno spinto la Cia a riprendere la mobilitazione. “Vogliamo - ha detto - risposte adeguate. Alcuni settori, come cereali e olio d’oliva, sono in una situazione drammatica: servono interventi efficaci”. Politi ha rinnovato l’invito a Zaia per effettuare la Conferenza nazionale sull’agricoltura e lo sviluppo rurale.
 
"Le misure anticrisi previste per rilanciare l'economia del Paese non possono escludere interventi per l'agricoltura: va bene aiutare il settore automobilistico ma non dimentichiamo che il comparto agricolo dà alla collettività alimentazione, ambiente e territorio, energia rinnovabile. Confagricoltura rivendica il ruolo di centralità dell’agricoltura che dà lavoro a 1.200.000 di addetti". Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni intervenendo all'Assemblea di Rovigo. “E’ in arrivo il ‘Milleproroghe’: abbiamo appena 20 giorni di tempo - ha sottolineato - perché si individuino soluzioni valide per una serie di misure ‘anticrisi’ per l’agricoltura”. Mancano il Fondo di solidarietà nazionale per le assicurazioni agevolate per le calamità naturali e le avversità atmosferiche, la stabilizzazione degli sgravi contributivi per le aree montane e svantaggiate, la ridefinizione del regime di credito d’imposta per l'internazionalizzazione delle imprese agroalimentari. Vecchioni ha sollecitato infine un riorientamento dei fondi comunitari destinati ai Piani di sviluppo rurale delle Regioni.
  
“La presentazione da parte del presidente della Commissione Agricoltura del Senato Scarpa Bonazza di un disegno di legge per l’adozione di misure urgenti per il settore agricolo merita il nostro più convinto plauso”. Lo ha dichiarato Paolo Bruni, presidente di Fedagri-Confcooperative, che sottolinea l’urgenza di misure a sostegno del settore. “Prevedere fondi adeguati per il Fondo di solidarietà nazionale – prosegue Bruni riferendosi ai contenuti del Decreto – prorogare le agevolazioni previdenziali per le aree svantaggiate e montane e risolvere alla radice il contenzioso tra l’Inps e le imprese agricole rappresentano una boccata di ossigeno per ridurre gli effetti della grave crisi economica e finanziaria”. “Tuttavia – aggiunge Bruni – si tratta solo di un primo passo. E' urgente mettere mano a provvedimenti più strutturali in grado di sostenere l’aggregazione delle imprese con particolare riguardo alle cooperative, favorire l’export del made in Italy, promuovere piani di investimenti per ammodernare i processi di valorizzazione dei prodotti sul mercato”.
 
Secondo dati provenienti dalla Cia, lo scorso anno circa 20 mila aziende sono state costrette a chiudere l’attività per l'aumento dei costi di produzione (+9%) con incrementi record come nel caso dei concimi (+43.3%), dei mangimi (+15.5%) e dei prodotti energetici (+10.4%), mentre per gli oneri sociali agricoli si sono registrati aumenti anche dell’85%. A tutto ciò bisogna inoltre aggiungere una decisa controtendenza dei prezzi agricoli alla produzione, che avendo subito un calo del 7.2% annuo, hanno provocato una flessione generale del 18.5% dei redditi agricoli italiani. Confeuro - si lgge in una nota - "chiede alle istituzioni di approvare, in tempi brevi, provvedimenti che risollevino il settore primario: rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali, sgravi contributivi per le aree montane e svantaggiate, miglioramento del decreto sulle quote latte e promozione della ricerca e delle energie rinnovabili in agricoltura".