La Florida  è il primo stato americano per l’importazione di vino e il secondo per consumo.
E proprio dalla Florida, il 9 e 10 Febbraio a Miami e l’11 a Palm Beach, inizia l’edizione 2009 del Vinitaly Us Tour (tappa del più ampio Vinitaly World Tour che tocca ogni anno India, Russia, Cina e Giappone), che avrà una seconda fase negli USA, come da tradizione, nel mese di ottobre  in altre tre città di diversi stati.
La Florida è una meta ideale per le aziende italiane, rappresentando l’8% dell’intero mercato a 'Stelle e Strisce' e piazzandosi solo dopo la California, con un tasso di crescita delle vendite del 60% in dieci anni.
Ad aumentare l’interesse delle cantine nazionali è l’alta capacità di spesa degli abitanti di Miami e dei 60 milioni di turisti l’anno che qui trovano le massime espressioni di lusso e glamour. A ciò si aggiunge il ruolo della città quale capitale mondiale dell’industria crocieristica (5 milioni di passeggeri), e per questo polo dei principali centri di acquisto per i beni e i servizi del settore.
Di grande importanza anche Palm Beach, dove si concentrano un gran numero di resort, strutture alberghiere e ristoranti tra i più esclusivi al mondo. Consolidare la posizione dell’Italia in questo mercato è quindi strategicamente importante e a supporto dell’azione di Vinitaly US Tour Miami e Palm Beach, realizzata da Veronafiere in collaborazione con Buonitalia, Ministero delle politiche agricole e alimentari, ICE e Unaprol, con l’assistenza del Consolato Generale d’Italia a Miami, partecipa all’evento il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Adolfo Urso, la cui visita sancisce anche l’inizio di una collaborazione tra Vinitaly e lo Yacht&Brokerage Show, salone nautico di livello mondiale che si svolge in concomitanza con l’evento.
'Il 2008 è stato un anno positivo per le nostre esportazioni di vino negli Stati Uniti, abbiamo infatti migliorato la nostra posizione in valore anche se con una crescita dell’1%. Ciò è tanto più significativo se pensiamo che i nostri principali concorrenti hanno perso quote di export: l’Australia ha infatti perso il 5,5% in quantità ed il 13,7% in valore e la Francia il 12,9% in quantità  a fronte di un aumento del 6,5% in valore', evidenzia Adolfo Urso.
'Si tratta di un gioco di squadra', osserva Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, 'che non può che far bene alle nostre aziende, per la forte immagine di sistema Paese che viene data all’estero e in particolare negli Usa, dove il vino italiano è leader con un terzo del mercato'.
Più di ottanta le aziende vitivinicole presenti, in rappresentanza delle migliori produzioni di tutte le regioni italiane, oltre a Unaprol, il Consorzio olivicolo italiano, che continua con Portfoil-Italian Selected Extravergin Olive Oils la sua attività promozionale a favore del vero olio di oliva extravergine 100% italiano. Il programma di Vinitaly US Tour Miami e Palm Beach prevede work shop b2b per mettere in contatto le aziende con i principali importatori/esportatori/distributori (oltre 1.500 a Miami), retailer e ristoratori del territorio, ma anche con la stampa e gli opinion leader.
Data la posizione strategica di Miami, vengono coinvolti nelle iniziative pure operatori del mercato caraibico e del Centro e Sud America. Previste anche degustazioni guidate e seminari dedicati agli operatori sul 'ruolo del vino italiano nell’industria della ristorazione in Florida' e  su 'come scegliere le strategie giuste in tempo di crisi'.