A dicembre l’inflazione ha confermato il trend in rallentamento: l’indice nazionale dei prezzi al consumo è sceso di -0,1%, rispetto a novembre  2008 ed ha presentato un incremento di +2,2%, rispetto a dicembre 2007, molto più contenuto del tendenziale di novembre (+2,7%). Nel comparto alimentare si registrano, tuttavia, ancora tensioni in aumento, sottolinea Confagricoltura.
I prezzi sono cresciuti di +0,1%, rispetto a novembre 2008 e di +4,3% rispetto a dicembre 2008. Il rialzo, evidenzia Confagricoltura, ha interessato sia i beni alimentari non lavorati, sia quelli trasformati: in particolare, il prezzo del pane e della pasta, pur diminuendo leggermente rispetto a novembre (-0,1%), ha conservato una tendenza in crescita con un aumento, rispettivamente, di +3,4% e di +28,3%, su dicembre 2007. 
In controtendenza, sono ancora in discesa le quotazioni dei prodotti agricoli all’origine: i prezzi medi di dicembre, secondo le rilevazioni Ismea, sono calati per il frumento duro del 9,8 %, rispetto a novembre 2008 e del 54,7%, rispetto a dicembre 2007. Per il frumento tenero, la flessione è stata, rispettivamente, del 7,1% e del 40,2%.
Diminuzioni si registrano anche per frutta ed ortaggi: carciofi -3,9%, rispetto a novembre 2008 e –15%, rispetto a dicembre 2007; carote –1% e –26%; clementine -16,2% e -2,2%; limoni –19,8% e –7,7%; mele – 8,4% e -1%.   Nel comparto lattiero-caseario si registrano flessioni per il burro (-3,5% su novembre 2008 e –44,4% su dicembre 2008), mozzarella (–0,7% e -3,5&) e ricotta (–0,4% e –3,5%). Anche il settore vitivinicolo presenta quotazioni in diminuzione: per i vini igt rossi -1,7% su novembre 2008 e –8,6% su dicembre 2007.
Pertanto, mentre i segnali di rientro dei prezzi al consumo degli alimentari non sono ancora apprezzabili, i mercati agricoli – sottolinea Confagricoltura - sono connotati da un prolungato deterioramento delle quotazioni, con ricadute pesanti sui redditi degli imprenditori.