'Difenderemo fino in fondo l’Italia dei campanili, dei 4.500 prodotti tipici, delle doc e delle indicazioni geografiche; per questo non abbiamo condiviso la posizione rappresentata dalla Gran Bretagna che non ha votato il documento sulla Pac proposto dal ministro Michel Barnier, a cui volentieri abbiamo dato il nostro appoggio'.
Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia, al termine del Consiglio dei ministri convocato a Bruxelles, così ha commentato la conclusione di un dibattito in cui 24 Paesi su 27 si sono ritrovati sul documento proposto dalla Presidenza francese. 'E’ un momento importante per l’agricoltura italiana perché dopo sei mesi', ha proseguito il ministro, 'abbiamo riposizionato la nostra politica agricola, trovando alleanze sul principio condiviso della difesa della produzione agricola e del mantenimento di prodotti dal forte sapore identitario'.
Il ministro si è soffermato sul provvedimento assunto in favore degli indigenti, che prevede un importante stanziamento all’Italia. 'Tutti gli interventi devono essere tesi a collegare questo provvedimento con la Pac e l’agricoltura europea. In ogni caso dobbiamo ovviamente evitare di sostituirci al Ministero per gli affari sociali. Abbiamo chiesto', continua Zaia, 'all’Europa che, in coerenza con questo principio, si riveda il plafond dei prodotti ritirabili: sono troppo pochi e soprattutto, tra essi non figura l’olio, presenza per noi indispensabile'.
Il ministro Zaia ha annunciato di aver chiesto un intervento del Consiglio europeo a proposito del 'last minute market'. Si tratta di porre fine a uno spreco agroalimentare che costa quattro miliardi di euro al sistema Paese.
'In Italia', spiega Zaia, 'dobbiamo trovare un accordo tra produttori, consumatori e commercianti per porre fine a un vero e proprio scandalo. Se non gettassimo in discarica 1,5 milioni di tonnellate all’anno di prodotti alimentari, ci sarebbero a disposizione seicentomila pasti da distribuire tre volte al giorno per 365 giorni l’anno. Questo è un conto che pagano produttori e consumatori'. Il Ministro infine ha manifestato la propria preoccupazione per il prossimo Wto di Ginevra.
'Ho chiesto al Commissario Fischer Boel che si ponga fine alle già eccessive concessioni che abbiamo fatto con false aperture che rischiano di non portare benefici né al mercato né all’agricoltura. Basta con le finte liste di prodotti tropicali. Non possiamo consentire', ha concluso il ministro, 'che l’agricoltura di questa parte d’Europa si confronti con modelli distanti e arretrati. Dobbiamo tornare a difendere i nostri agricoltori'.