'Io credo che i dazi esistenti non siano sufficienti per tutelare un’agricoltura di qualità quale quella italiana. Quando a Ginevra in ambito Wto sentiamo parlare di 'regole comuni di mercato' a noi del comparto agricolo viene da sorridere'. Così ha affermato il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia che oggi è intervenuto al 50° anniversario della nascita di Confcooperative di Ferrara.
In un dibattito moderato dal giornalista Franco di Mare, cui hanno partecipato Paolo Bruni, presidente di Confcooperative della città estense, Tiberio Rabboni assessore all’agricoltura della Regione Emilia Romana e Maurizio Gardini presidente di Confcooperative Emilia Romagna, Zaia ha parlato del movimento cooperativo 'che è sorto contro l’arroganza di chi voleva accaparrarsi a prezzi stracciati le migliori derrate'.
'Oggi', ha spiegato il ministro 'mi sembra che, sia pure a livello globale, la situazione non sia cambiata di tanto. Se la globalizzazione significa l’abbattimento delle frontiere e la standardizzazione dei gusti, noi stiamo fuori. E non possiamo che chiedere che venga garantito un confronto ad armi pari con agricolture che utilizzano metodi di produzione arretrati e privi di garanzie per la salute e per i diritti dei lavoratori'.
Il ministro ha pure ripercorso il recente negoziato europeo ricordando 'che il successo non è stato limitato alla questione delle quote latte'.
'Ma se di latte dobbiamo parlare', ha affermato il ministro, 'sono sorpreso che qualcuno pensi che 300 mila tonnellate di latte, che non è ancora detto che arrivino sul mercato, possano deprimere il prezzo del latte nel nostro Paese. Per quanto riguarda le 500 mila tonnellate che abbiamo ottenuto e che invece certamente non costituiscono mungitura ulteriore, il decreto che sto preparando sarà certamente teso a riportare alla legalità quanti oggi sforano le quote stabilite e ciò avverrà nel rispetto di tutte le normative vigenti'.