'Non ho alcun altro interesse da difendere che non sia quello dell’agricoltura e degli agricoltori italiani e so bene che la manifestazione che si è tenuta oggi davanti al Ministero non sarà l’ultima, perché tutti i settori produttivi, non solo quello olivicolo, attraversano un momento di crisi che insieme alle Regioni e ai rappresentanti della filiera, dovremo affrontare e superare'.
Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia si è rivolto così ai rappresentanti di quattro Regioni, Calabria, Campania, Puglia e Basilicata, presenti  al Tavolo olivicolo, convocato per discutere della crisi che il settore sta attraversando.
'Parliamo', ha spiegato il ministro, 'di un milione di ettari coltivati ad olivo, e di aziende agricole di un’ampiezza media di un ettaro o due, dunque molto, molto piccole. In più, quest’anno, si è avuto un aumento produttivo generale, variabile dal +5% della Puglia al +35% della Toscana. E questo aumento ha riguardato anche altri paesi produttori in Europa, come la Spagna, che è anche il nostro maggiore competitor. Le soluzioni che abbiamo individuato', ha proseguito Zaia, 'non possono prescindere da una considerazione: esportiamo 350 mila tonnellate di olio, per un valore di un miliardo e mezzo di euro e importiamo 450 mila tonnellate, soprattutto da Spagna, Tunisia e Turchia, per un valore di un miliardo e trecentomila euro. Esportiamo qualità e importiamo olio che non è degno della dicitura extravergine. Occorre dunque continuare sulla strada dei controlli, per garantire che tutto ciò che arriva in Italia sia sano, genuino, di qualità'.
'In secondo luogo', ha detto ancora il ministro, 'ho chiesto la disponibilità di 10 milioni di euro nell’ambito dei  quali si prevedono iniziative per i piani di settore, per sensibilizzare i consumatori ad acquistare e portare in tavola olio italiano. Per fare questo occorre garantire l’etichettatura delle bottiglie, anche perché produciamo 630 mila tonnellate di olio, che ci garantiscono la copertura del fabbisogno nazionale'.
'Non possiamo intervenire con gli aiuti agli indigenti', ha spiegato Zaia, 'sulla falsa riga di quanto fatto per il Parmigiano Reggiano, perché l’Unione europea consente di procedere cos’ soltanto per i cereali, il riso e il latte. Domani a Bruxelles valuterò anche la fattibilità di estendere tali aiuti all’olio, con la possibilità di comprare il prodotto, in particolare 350 mila tonnellate di olio, e toglierlo dal mercato. Valuteremo anche questa opzione, consci però del fatto che l’Europa consente simili operazioni quando il prezzo del prodotto scende sotto un euro e 74 centesimi al chilo. L’olio oggi costa due euro e 46 centesimi al chilo. Un ultimo aiuto potrà venire dall’Health Check ed in particolare dal fondo di 400 milioni di euro per l’art. 68, che potrebbe aprire la strada ad alcuni interventi in sostegno del settore'.
'Continuerò', ha concluso il titolare del dicastero di via XX settembre, 'a porre la massima attenzione al settore olivicolo che, superata l’emergenza attuale, dovrà affrontare un momento di riflessione e riorganizzazione complessiva'.