Un'estate senza picchi inusuali di calore, un'estate senza emergenze idriche, caratterizzata dall'alternanza di giornate di tempo stabile e soleggiato con giornate perturbate. E' un quadro tranquillizzante, quindi, quello che emerge dal rapporto Inea (Istituto Nazionale di Economia Agraria) sull'andamento della stagione irrigua nell'Italia centro settentrionale nel trimestre luglio settembre 2008.
La ricerca, che viene pubblicata oggi grazie a informazioni rese disponibili dalla Protezione civile e che e' consultabile sul sito dell'Istituto (www.inea.it), traccia dunque a chiusura di stagione una fotografia ben diversa da quella che aveva contraddistinto l'analogo periodo del 2007. Alla sofferenza idrica evidenziatasi lo scorso anno in molte aree del Centro-nord, con non poche difficolta' negli approvvigionamenti irrigui, ha infatti corrisposto una stagione tutto sommato soddisfacente, non interessata, se non in casi isolati, da particolari problematiche in merito al buon decorso delle irrigazioni. Nonostante le abbondanti precipitazioni, la situazione idrologica di laghi e fiumi ha subito un peggioramento rispetto al secondo trimestre 2008, pur registrando alla fine di settembre un miglioramento del livello idrologico.
I livelli idrometrici del Po rispetto al secondo trimestre sono peggiorati, ma rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti risultano i migliori dal 2003; quelli dei laghi lombardi, grazie alle precipitazioni di giugno-luglio, non destano preoccupazione. Per il Piemonte la situazione e' analoga a quella lombarda con grandi piogge nel terzo trimestre con conseguente miglioramento delle riserve idriche regionali. Gia' al 31 agosto i 31 invasi regionali (con capacita' di accumulo superiore ad 1 milione di m3) ospitavano oltre il 71% dei 385 milioni di m3 di acqua contenibili, mentre a meta' maggio solo il 25% di acqua. Nelle regioni del Nord-Est, il volume complessivo di acqua invasato alla fine del trimestre luglio-settembre 2008 si e' attestato su valori rientranti nella norma ed in linea con quelli registrati negli ultimi anni. Questo e' stato possibile grazie all'evidente ripresa registrata in seguito alle abbondanti piogge verificatesi. Unica eccezione e' costituita dal Tagliamento, dove si e' registrato un netto peggioramento rispetto a quanto osservato per il precedente trimestre, pur mantenendo valori migliori rispetto a quelli dello stesso periodo nel 2003 e nel 2007. Nel Centro Italia, nonostante le abbondanti precipitazioni, la situazione idrologica dei principali invasi e fiumi non e' migliorata, il deficit idrico accumulato nei mesi passati rimane alto. Dati alla mano il 22 settembre il lago Trasimeno si trovava a - 161 cm, stessa data esattamente un anno prima si trovava -131 cm, mentre nel 2006 era a -82 cm.
Il maltempo, che si e' abbattuto in piu' ondate principalmente sul Nord Italia nel mese di luglio ha provocato seri danni al comparto agricolo. Sono stati stimati ingenti danni al settore vitivinicolo (principalmente nelle zone della Franciacorta con l'interessamento del 4 – 6% delle coltivazioni, nella Valtellina, con una perdita del 40% circa della produzione, nella provincia di Udine di circa il 30%, nel Novarese e nell'Alessandrino, nelle province di Cuneo, Torino ed Asti), a quello della frutta (mele, pesche e pere) e degli ortaggi (melanzane, cavolfiori, zucchine, insalate, peperoni e pomodori).
 
Complessivamente buona risulta la qualita' del frumento tenero e di quello duro e anche del mais
Per il grano duro si prevede il record di produttivita': per la campagna 2008 si lavoreranno circa 6 milioni di tonnellate di grano duro, dei quali 4,5 milioni prodotti in Italia, con un aumento del 30% del prodotto lavorato che permettera' di ridurre l'approvvigionamento estero almeno del 10%. Per il grano tenero saranno raccolti circa 3,5 milioni di tonnellate. Buone risultano le rese produttive del Centro Italia, (particolarmente Toscana e Marche) mentre al Nord le valutazioni sono state un po' contrastanti a causa maltempo che ha colpito la Lombardia, il Piemonte e l'Emilia-Romagna (che pero', insieme al Veneto, registra un aumento del rendimento delle coltivazioni di grano tenero del 10 – 15% rispetto al 2007), compromettendo in parte sia le produzioni per ettaro, sia la qualita' del prodotto. Rovescio della medaglia e' stato pero' il crollo dei prezzi (il grano duro e' passato dai 52,50 euro al quintale del marzo 2008 ai 30,50 euro del settembre 2008, mentre il grano tenero, che nel marzo scorso segnava 27 euro al quintale, a fine settembre e' sceso a quota 19 euro/quintale), a cui si e' aggiunto un vertiginoso aumento dei costi di produzione (i fertilizzanti costano il doppio rispetto al 2007).
Medesima situazione si presenta per il mais: un inatteso crollo dei prezzi, accompagnato da una sensibile crescita dei costi produttivi. In fase di semina si erano formate elevate aspettative di redditivita', ma il prezzo si e' posizionato su livelli delle medie del 2006. E' stato stimato che la vendemmia del 2008 sara' piu' ricca e di qualita' migliore rispetto al 2007, con un aumento della produttivita' pari all'8–10%. Nettamente positivo, quindi, il confronto con il 2007, che ha registrato la vendemmia piu' scarsa degli ultimi 60 anni, con una produzione di poco piu' di 40 milioni di ettolitri di vino pari ad un decremento di oltre il 18% rispetto al 2006 (allora si ottennero quasi 50 milioni di ettolitri).