Inaugurato il primo farmer market metropolitano
La Coldiretti ha inaugurato, a Milano, il primo farmer's market metropolitano Made in italy con l'offerta esclusiva di prodotti locali.
'Grande affluenza', spiega la Coldiretti, 'davanti ai banchi dei produttori agricoli per provare le specialita' del territorio, come il salame artigianale di alta qualita' venduto a 18 euro al chilo e andato esaurito prima di mezzogiorno o come il gorgonzola Dop che si trova solo nei migliori negozi di formaggi, venduto a 7,5 euro al chilo. Davanti alla casa del latte fresco appena munto, centinaia di persone hanno ricevuto gratis in dotazione la loro bottiglia e poi l'hanno riempita, con un solo euro al litro. I farmer's market', sottolinea la Coldiretti, 'sono i mercati esclusivi degli agricoltori che si distinguono dai normali mercati perche' a vendere sono solo gli agricoltori che offrono prodotti locali e di stagione che non devono percorrere lunghe distanze con mezzi di trasporto costosi e inquinanti prima di giungere in tavola'.
La Coldiretti ha regalato il calendario della spesa di stagione e a tutti e' stata spiegata l'importanza di una scelta di qualita' ed e' stata illustrata la selezione fatta su ogni singolo salume, ortaggio, frutto e formaggio messi a disposizione dei consumatori.

Confcooperative: un errore i farmer's market in città
'Portare i farmer market in citta' potrebbe essere un errore. I farmer's market esistono laddove c'e' la produzione, ovvero i campi. Portarli in citta' significa costringere il produttore a farsi carico anche dei costi di trasporto, da scaricare poi sul consumatore. Ecco perche' chi ha fatto la spesa oggi al Consorzio agrario di Milano parla di bidone'. Lo ha detto Maurizio Ottolini vicepresidente nazionale della Confcooperative e presidente della Confcooperative Lombardia sottolineando pero' che 'le cooperative nella loro azione di valorizzare del territorio credono nella validita' del farmer market e nella necessita' di valorizzarne l'azione, perche' offrono un ulteriore contributo alla vendita e perche' svolgono un'azione formativa e divulgativa dell'attivita' agricola'.
Secondo Ottolini 'resta inteso, pero', che e' sbagliato individuare nei farmer market la risposta ai problemi dell'agricoltura per almeno due motivi: incidono per una quota assolutamente marginale alle esigenze di crescita del settore agricolo che necessita di dimensioni e respiro dei commerci; non raggiungono la collettivita' dei consumatori, ma solo una ristrettissima nicchia. L'agricoltura', ha concluso Ottolini, 'ha futuro solo se punta sulla crescita delle imprese e sull'ampio respiro del mercato'.