Ritorna l’allarme siccità nel Mezzogiorno. I tecnici di Confagricoltura stanno monitorando costantemente lo stato delle coltivazioni in tutte le regioni meridionali. Particolarmente drammatica la situazione nel Sud Sardegna per la persistente carenza idrica, con danni alle colture, viticoltura compresa, che ha spinto a chiedere lo stato di calamità naturale.
Non va meglio in altre aree meridionali, come la costa ionica in generale. Nel foggiano si registrano danni soprattutto al pomodoro (per le produzioni tardive). Nel complesso, nel Mezzogiorno, fa presente Confagricoltura, si continua a irrigare abbondantemente le colture orticole e frutticole, facendo crescere il fabbisogno idrico che in questo periodo dovrebbe invece diminuire.
Tutto ciò comporta anche pesanti aggravi dei costi di produzione. Oltre tutto c’è preoccupazione per l’assottigliarsi delle risorse idriche degli invasi, con il rischio concreto di riduzione dei flussi irrigui.
Comincia ad affacciarsi il timore di danni pure per l’olivicoltura, con possibili riflessi negativi  sulle rese. Confagricoltura, in linea generale, registra problemi anche per la viticoltura; l’andamento climatico ha indotto, infatti, situazioni di stress idrico tali da non consentire sempre ai vigneti di svilupparsi al meglio.
L’altra gravissima emergenza collegata alla siccità è quella degli incendi, con i roghi che vengono favoriti dallo stato di aridità, anche se purtroppo, fa notare Confagricoltura, la maggior parte di essi è di natura dolosa.