Il boom di operatori esteri ha caratterizzato la 42° edizione di Vinitaly, con presenze massicce dai cinque continenti, ma con una partecipazione mai vista prima di cinesi e in generale di asiatici. Russia e Paesi dell'Est europeo in primo piano tra i buyer stranieri, ma anche dagli Stati Uniti, nonostante la riflessione del mercato americano, sono aumentati gli arrivi.
'La rassegna', dichiara Luigi Castelletti, presidente di Veronafiere, 'si è chiusa con oltre 150 mila operatori complessivi, dei quali più di 45 mila esteri, che rappresentano il 30% circa del totale, in aumento di quasi il 15% rispetto all'edizione del 2007'.
'Questo dimostra come Vinitaly sia sempre più un sistema di promozione integrato a servizio delle imprese', ha detto Flavio Piva, condirettore generale di Veronafiere.
'Proprio per questo, da domani il lavoro ricomincia con il Vinitaly World Tour', afferma Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, 'che farà tappa in Russia nel giugno prossimo, poi in USA, Giappone, Cina e nel gennaio del prossimo anno in India. La 43° edizione di Vinitaly è in programma invece dal 2 al 6 aprile 2009'.
Questo Vinitaly ha dimostrato anche che per chi fa qualità la dimensione non è un limite alla vendita. Molte sono le aziende che hanno partecipato quest’anno al Concorso Enologico Internazionale e l'aver ottenuto un riconoscimento rappresenta agli occhi degli operatori che visitano gli stand una forma di selezione 'certificata' dell'eccellenza e un richiamo a visitare anche aziende non ancora conosciute. Preziosi poi i contatti con ristoratori ed enotecari: 'Un operatore che viene dall'estero', dicono alcuni produttori presenti sotto l'insegna delle Strade del Vino della Val di Noto in Sicilia, 'conosce già i grandi nomi e si ferma da noi se è preparato e magari conosce la zona di produzione. Il ristoratore e l'enotecario, invece, si rivolgono più ai piccoli alla ricerca di un rapporto diretto con il produttore e con il territorio'.