Aprire in ogni città un mercato per la vendita diretta da parte degli agricoltori di prodotti locali senza intermediazioni combatte la moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola e il rischio speculazione. E' quanto afferma la Coldiretti che ha già avviato decine di iniziative in tutta Italia nel sottolineare che con l'entrata in vigore del Decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.301 del 29 dicembre 2007, fortemente sostenuto dalla mobilitazione della Coldiretti, in tutti i Comuni si è aperta la possibilità di avviare mercati gestiti dagli agricoltori anche in zone centrali e con frequenza giornaliera, settimanale o mensile a seconda delle esigenze locali. Secondo le stime dell'Osservatorio sulle vendite dirette di Coldiretti, potrebbero essere aperti mercati in 400 città con la partecipazione esclusiva di 8mila aziende agricole in grado di offrire prodotti alimentari con la migliore convenienza nel rapporto tra prezzi e qualità. Esperienze positive sono già attive a Taranto in pieno centro città, a Bari, a Potenza, in Toscana in provincia di Pistoia nel comune di Marliana e a Montevarchi in provincia di Arezzo, a Monselice in provincia di Padova, a Trento e a Torino. L'obiettivo è ripetere una esperienza di successo dei mercati degli agricoltori di altri Paesi come Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti dove il fenomeno è in rapida espansione. In Italia durante il 2007, 7 italiani su 10 hanno fatto almeno una volta acquisti direttamente dal produttore agricolo giudicandoli convenienti con un risparmio del 30% anche se - precisa la Coldiretti - la difficoltà di raggiungere le imprese agricole nelle campagne è considerato il principale ostacolo agli acquisti. Un limite che sarà superato con il nuovo anno durante il quale la Coldiretti è impegnata in una capillare azione di sensibilizzazione sul territorio per l'apertura dei farmer market. Nel 2007 sono saliti a 57.530 con un aumento boom del 48% rispetto al 2001 i frantoi, le cantine, le malghe e le cascine dove è possibile comperare direttamente.