La peggiore ondata di maltempo degli ultimi 50 anni ha colpito le regioni centrali della Cina, dove si produce la maggior parte di frutta e verdura provocando danni stimabili fino ad ora in due miliardi di euro con il rischio che vengano interessate presto le regioni del nord dove sono localizzate le produzioni di grano e altri cereali. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che la situazione viene definita catastrofica dalla autorità cinesi e rischia non solo di avere un impatto sulla popolazione del paese asiatico ma sull'andamento mondiale dei prezzi e sull'intera economia globale. Ad essere danneggiati sono state anche altre colture e allevamenti di pollame e agnelli, mentre preoccupa la situazione nelle città come Beijing dove le disponibilità di ortofrutta sono al 20% mentre nella città di Zhengzhou è raddoppiato il prezzo dei pomodori. La crescente domanda di prodotti alimentari dalla Cina sul mercato mondiale, che potrebbe aumentare a causa del taglio nelle produzioni locali a seguito del maltempo, viene considerata dagli operatori economici uno dei fattori critici della crescita. Secondo il World Economic Forum (Wef) di Davos, ricorda la Coldiretti, la riduzione della disponibilità alimentare con l'aumento dei prezzi è insieme alla crisi del petrolio, alla recessione Usa e alla globalizzazione dei rischi tra le minacce per l'economia mondiale da qui a dieci anni. Un'analisi coerente con l'opinione  dell'International Food Policy Research Institute per il quale è finito il tempo dei prodotti agricoli a buon mercato e, dopo un lungo periodo con prezzi in continua riduzione, si sta registrando una inversione di tendenza strutturale per effetto dei cambiamenti climatici che provocano una riduzione delle terre coltivate e un calo delle rese produttive, della domanda crescente di prodotti alimentari a base di latte e carne da parte di paesi emergenti come India e Cina, ma anche nello sviluppo dei biocarburanti ottenuti dalle coltivazioni agricole.

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