E’ l’aumento dei prezzi del cibo e della benzina previsto per il 2008 a preoccupare maggiormente i cittadini. E’ quanto emerge dai risultati di un'indagine on line condotta sul sito www.coldiretti.it, divulgata in occasione dell’indagine Bankitalia, dai quale risulta che in circa due casi su tre sono i costi dell’alimentazione (33%) e della benzina (30%) a spaventare di più le famiglie. Dopo l’abitazione è alla spesa alimentare che gli italiani riservano la fetta maggiore dei redditi per il consumo con una percentuale vicina al 19% e un valore di 467 euro al mese per famiglia. Sul totale della spesa mensile, ben il 26% viene assorbito dalla casa, il 19% da alimentari e bevande, il 14,7% dai trasporti, il 5,9 per arredamenti e servizi per la casa e il 5% per combustibili e energia elettrica. Per i rincari nei prezzi 3 italiani su 4 hanno cambiato abitudini alimentari, aumentando l'attenzione nella lettura dell'etichetta e alla provenienza dei cibi a favore di quelli locali. Gli italiani si sono rifugiati negli alimenti prodotti nella zona in cui vivono con il 97% che ha consumato prodotti locali e 2 italiani su 3 che lo hanno fatto con regolarità anche perché si tratta di alimenti il cui costo non è stato influenzato dal caro petrolio che ha fatto aumentare il costo di benzina e gasolio. Se complessivamente la spesa alimentare è rimasta invariata (+0,1%) le quantità portate a casa dalle famiglie per dell'aumento dei prezzi si sono ridotte dell'1,3% con piu' pollo, frittata e acqua mentre cala pane, pasta e vino. Si registra un calo nei consumi di pane (-7%), pasta di semola (-4,3%), latte fresco (- 2,2%), formaggi (-0,4%), vino (-8,4%), frutta (-2,6%), verdura (-2,6%), olio di semi (-5,9%), carne bovina (-4%) e suina (- 4,6%), mentre aumenta la carne di pollo (+6,2%), le uova (+5,3%), yogurt (+4,%), l'acqua (+1%) e l'olio extravergine (+1,8%), secondo le stime elaborate dalla Coldiretti su dati Ismea Ac Nielsen relativi ai primi nove mesi del 2007.