In netta controtendenza rispetto ai mercati finanziari mondiali, crescono le quotazioni del grano e degli altri cereali al Chicago Board of Trade che rappresenta il punto di riferimento del commercio internazionale delle materie prime agricole. Lo rende noto la Coldiretti, in occasione del crollo mondiale delle borse, nel sottolineare che dalle coltivazioni agricole dipendono molte delle possibilità di sviluppo economico mondiale come conferma il World economic forum (Wef) di Davos che si apre mercoledì in Svizzera e secondo il quale la riduzione della disponibilità alimentare con l'aumento dei prezzi è insieme alla crisi del petrolio, alla recessione Usa e alla globalizzazione dei rischi tra le minacce per l'economia mondiale da qui a dieci anni. Un'analisi coerente con l’International Food Policy Research Institute per il quale è finito il tempo dei prodotti agricoli a buon mercato e si sta registrando un'inversione di tendenza strutturale per effetto dei cambiamenti climatici che provocano una riduzione delle terre coltivate e un calo delle rese produttive, della domanda crescente di prodotti alimentari a base di latte e carne da parte di paesi emergenti come India e Cina, ma anche nello sviluppo ei biocarburanti ottenuti dalle coltivazioni agricole. Del grano e della pasta italiana, della produzione made in Italy di bioenergie e dell’impatto sui prezzi a tavola dei cambiamenti internazionali si parlerà all’incontro promosso da Assocap e Studio Ambrosetti domani 22 gennaio a Roma presso Palazzo Rospigliosi (sede della Coldiretti) a partire dalle 10,30 con la partecipazione di imprenditori, economisti, ricercatori internazionali e la presentazione di una Indagine Ispo/Assocap sulla percezioni degli italiani.