Con l'effetto dei prezzi, il 75% delle famiglie italiane ha cambiato abitudini alimentari, con oltre la metà che ha variato il tipo di prodotti acquistati, mentre è anche aumentata l'attenzione riposta nella lettura dell'etichetta e quella alla provenienza dei cibi a favore di quelli locali. È quanto afferma la Coldiretti sulla base dell' 'Indagine 2007 Coldiretti-SWG - Le opinioni di italiani e europei sull'alimentazione', in riferimento alla diffusione dei dati Istat sull'andamento dell'inflazione che assegnano all'alimentare e alle bevande il più elevato aumento tendenziale con un incremento del 4,1% a dicembre, con un valore record per il pane (+12,6%),  la pasta (+8,6%), il latte (+7,7%), la frutta (+4,8%), la carne (+3,5%). Si tratta di una tendenza destinata a consolidarsi nel 2008 per il quale, secondo il World Economic Forum (WEF) di Davos, la riduzione della disponibilità alimentare con l'aumento dei prezzi è indicata insieme alla crisi del petrolio, alla recessione Usa e alla globalizzazione dei rischi tra le minacce per l'economia mondiale da qui a dieci anni. 'Le riserve alimentari globali' - riferisce la Coldiretti - 'sono ai livelli più bassi degli ultimi 25 anni e le forniture mondiali sono particolarmente esposte a crisi e disastri naturali con l'accentuazione dei fattori che provocano insicurezza alimentare come la crescita della popolazione, la modifica degli stili di vita, i biocarburanti e i cambiamenti climatici'.
Gli italiani temono per il mancato governo della situazione e addirittura il 37% arriva a chiedere, sottolinea la Coldiretti, un intervento pubblico per calmierare i prezzi degli alimenti. Secondo lo studio della Coldiretti dei circa 467 Euro al mese che ogni famiglia ha destinato per gli acquisti di alimenti e bevande, oltre la metà, per un valore di ben 238 Euro (51%), va al commercio e ai servizi, 140 (30%) all'industria alimentare e solo 89 (19%) alle imprese agricole. 'Questo significa chiaramente che i prezzi aumentano in media di cinque volte dal campo alla tavola con una tendenza che' - afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini - 'tende ad accentuarsi nel tempo ed è quindi necessario lavorare per rendere piu' chiaro e diretto il percorso del prodotto con l'etichetta di provenienza,  ma anche intervenire sulle filiere inefficienti che perdono valore senza ritardare le necessarie ristrutturazioni'.
 
Come sono cambiati gli acquisti in quantità degli italiani a tavola:


CALANO                                AUMENTANO
carne bovina (- 4%)                 carne di pollo (+6,2%)
pasta di semola (- 4,3%)          uova (+5,3%)
latte fresco (- 2,2%)                 yogurt (+4,2%)
vino (-8,4%)                            acqua (+1%)
olio di semi (- 5,9%)                 olio extravergine (+1,8%)
frutta (- 2,6%)      
verdura (-2,6%)
pane (- 7%)
carne suina (- 4,6%)
formaggi (-0,4 %)
                      
Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Ismea Ac Nielsen relativi ai primi 9 mesi 2007