“Si annulla completamente il risultato congiunturale positivo di +2,6%, del primo trimestre 2007”. Così Confagricoltura commenta i dati diffusi oggi dall’Istat che confermano una riduzione del Pil per il 3° trimestre 2007, sia in termini congiunturali (-2% rispetto al 2° trimestre 2007) sia tendenziali (-2,2% rispetto al 3° trimestre 2006). Si delinea, a parere di Confagricoltura, un consuntivo dell’anno in cui l’aumento in termini di quantità del valore aggiunto agricolo, se ci sarà, potrebbe oscillare intorno all’1%. “Troppo poco – dice Confagricoltura - per compensare le flessioni degli anni 2006 e 2005, che avevano portato il livello del valore aggiunto agricolo ad oltre 7,5 punti percentuali in meno. Senza contare che, se i risultati produttivi dell’ultimo trimestre dell’anno non saranno positivi, il valore aggiunto del 2007 potrebbe risultare inferiore a quello dello scorso anno”. Una nota positiva riguarda il fronte dei prezzi, in cui termometro rappresentato dal “deflatore” del valore aggiunto, segnala un aumento di +7,7% sul 2° trimestre 2007 (congiunturale) e di +3,3% sul 3°  trimestre 2006 (tendenziale). “Anche in questo caso, però – aggiunge Confagricoltura - bisogna fare i conti con l’andamento delle quotazioni negli ultimi anni, caratterizzato, dopo il 2003, da ampie diminuzioni dei prezzi all’origine dei prodotti agricoli”. La buona performance di mercato consente di recuperare solo una parte del divario con il passato: Confagricoltura stima che il deflatore dei prezzi del valore aggiunto agricolo, nonostante gli aumenti, si possa collocare su un livello inferiore del 6% rispetto al 2003. “In conclusione – dice Confagricoltura - la persistenza di dati negativi dovrebbe far riflettere sul dialogo apertosi sullo “Stato di salute della Pac”, per evitare scelte penalizzanti che non gioverebbero certo a promuovere il suo vitale contributo per il benessere della società”.