Con una riduzione record dei raccolti per olio (-17%), vino (-12 ì%), frutta e agrumi (-5,4%) il caldo record del 2007 si è fatto sentire sulla produzione agricola. E' quanto afferma la Coldiretti nell’evidenziare gli effetti sulle coltivazioni del clima nel 2007 che per l'Italia si posiziona al terzo posto nella classifica degli anni più caldi degli ultimi due secoli secondo l'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del clima del Cnr di Bologna (Isac-Cnr). Le coltivazioni fanno registrare un calo di produzione medio del 4,4% nel 2007 secondo le proiezioni Ismea dopo che sia l'inverno che la primavera avevano fatto segnare i rispettivi primati stagionali degli ultimi 200 anni per l'elevata temperatura, mentre l'estate si era classificata per il caldo nella top ten dei 2 secoli mentre l’autunno è stato abbastanza freddo. Si tratta di una situazione che anticipa gli effetti che i cambiamenti climatici strutturali possono provocare sulla competitività del made in Italy che fonda buona parte del suo successo sul territorio e la buona cucina. L'aumento delle temperature provoca infatti anche la migrazione dei prodotti tipici verso nord con un processo che in Italia si sta già verificando uno spostamento della zona di coltivazione tradizionale di alcune colture come l'olivo,che è arrivato quasi a ridosso delle Alpi, le prime arachidi che sono state raccolte nella Pianura Padana dove si coltivano grandi quantità di pomodoro e di grano duro per la pasta.