Il prezzo del grano si è ridotto di un ulteriore 10% questa settimana senza alcun effetto su pane e pasta che al contrario sembrano rincarare. E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che l'esperienza del passato dimostra che alla diminuzione delle materie prime agricole non fa seguito una diminuzione dei prezzi al dettaglio. Si tratta di una evidente dimostrazione che - sottolinea la Coldiretti - eventuali variazioni dei prezzi alla produzione agricola hanno effetti molto limitati sui prezzi al consumo che dipendono da altri fattori. I prezzi dal campo alla tavola aumentano di 5 volte (+400%) e se è vero che è salita a circa 467 Euro al mese la spesa che ogni famiglia italiana destina per gli acquisti di alimenti e bevande, è giusto precisare che oltre la metà per un valore di ben 238 Euro (51%), va al commercio e ai servizi, 140 (30%) all'industria alimentare e solo 89 (19%) alle imprese agricole. Per una efficace politica di contenimento dei prezzi al consumo occorre agire - sostiene la Coldiretti - nel percorso che porta gli alimenti dal campo alla tavola intervenendo sulle filiere inefficienti. E’ nella insostenibile forbice tra prezzi alla produzione e al consumo che c'è un sufficiente margine per garantire un'adeguata remunerazione agli agricoltori e per non aggravare i bilanci delle famiglie.