Oltre 160 milioni di chili di concentrato di pomodoro cinese da “spacciare” come made in Italy sono sbarcati nei porti italiani nel 2007. La denuncia viene dalla Coldiretti che a Napoli nel corso del Meeting dei Presidenti ha mostrato la prova dei fusti, di oltre 200 chili di peso, con i quali arriva il pomodoro dalla Cina per essere rilavorato e confezionato come italiano poiché nei contenitori al dettaglio è obbligatorio indicare solo il luogo di confezionamento e non quello di coltivazione del pomodoro. Nonostante gli allarmi sulla sicurezza dei prodotti cinesi nel 2007 sono quasi triplicate le importazioni di pomodoro concentrato dalla Cina (+163%) per un quantitativo che equivale a circa un quarto dell'intera produzione di pomodoro coltivata in Italia. Si tratta - precisa la Coldiretti - di una situazione preoccupante con l’arrivo dalla Cina di un equivalente di 1,1 miliardi di chili di pomodoro fresco all’interno di quasi 800mila fusti di triplo concentrato. La preoccupazione sul massiccio arrivo in Italia di concentrato di pomodoro dalla Cina ha raggiunto anche la Commissione europea che in una recente nota relativa ad una indagine sulla trasformazione del pomodoro ha sollevato il rischio di frodi attraverso il regime del traffico di perfezionamento attivo. Di fronte a questa situazione grazie alla mobilitazione della Coldiretti dal primo gennaio 2008 cadranno tutte le deroghe è sarà finalmente obbligatorio indicare in etichetta l’origine del pomodoro utilizzato nella passata, secondo quanto previsto dal Decreto del 17 febbraio del ministero delle Politiche agricole.