Il prezzo del grano a ottobre si è ridotto almeno del 10% rispetto al mese precedente e non offre alibi a ulteriori rincari del pane e della pasta, che dovrebbero diminuire. E’ quanto stima la Coldiretti in riferimento ai dati sull’andamento dell'inflazione a ottobre che è salita secondo l’Istat al 2,1% per effetto degli aumenti del pane (+10,3%) e della pasta (+ 6,4%). Un aumento, sul quale stanno indagando Antitrust e Procura di Roma, che ha contribuito a determinare il calo record nei consumi di pane con una riduzione in quantità del 7,4% mentre si riducono anche quelli di pasta di semola che fanno registrare una riduzione del 4,5%, sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati Ismea Ac Nielsen relativi agli acquisiti domestici degli italiani nei primi otto mesi dell'anno. Una ripresa dei consumi potrebbe essere favorita dal contenimento dei listini anche se l’esperienza del passato dimostra che alla diminuzione delle materie prime agricole non fa seguito una diminuzione dei prezzi al dettaglio che tendono ad aumentare. L’andamento divergente tra prezzi alla produzione e quelli al consumo riguarda anche altri prodotti come i derivati del maiali cresciuti in Italia per effetto del crollo del 10% del compenso riconosciuto agli allevatori nelle stalle al quale non ha fatto seguito una analoga riduzione dei listini per i consumatori.