Tra 50 anni berremo Champagne inglese: potrebbe essere questo l’effetto dei mutamenti climatici e dell’innalzamento delle temperature in atto a livello globale. E' questa l’opinione espressa da Serena Sutcliffe, master of wine e responsabile vini della casa d’aste Sotheby’s, nel corso della degustazione-evento “The Young Lions of Winemaking – The Legends of the future” del secondo giorno a Chicago di Vinitaly US Tour. Focus dell’appuntamento proprio i cambiamenti del clima e gli effetti del riscaldamento del pianeta sulla produzione e il consumo di vino. La degustazione-evento ha messo a confronto 11 vini di young lions, considerati “leggende del futuro” dell’enologia mondiale. 4 i giovani italiani (Albiera Antinori, Raffaele Boscaini, Francesca Planeta e Marco Caprai), tre i francesi (Jean-Baptiste Lecaillon, Jean Marie Fourrier e Thomas Duroux), due gli australiani (Jeffrey Grosset e David Powell), un argentino (Hans Vinding-Diers) e un portoghese (Adrian Bridge). “Vinitaly US Tour – fa notare Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere - è un'occasione per fare business sul più importante mercato per il vino in generale e per l’Italia in particolare, e offre approfondimenti con i protagonisti dell’enologia sotto la guida di una delle più autorevoli figure del settore a livello internazionale." La seconda giornata di Vinitaly US Tour si è conclusa con una cena benefica con un menù appositamente preparato dal famoso chef Mark Payne del Ritz-Carlton. Oggi tappa di Vinitaly US Tour a San Francisco, con workshop e degustazioni che vedono coinvolte 500 persone tra buyer, operatori del settore horeca e giornalisti specializzati. Il Vinitaly US Tour chiuderà domani, 25 ottobre a Los Angeles.