Occorre estendere i controlli anche al settore dell’ortofrutta dove nonostante gli obblighi di legge almeno una etichetta su 4 nei banchi di vendita è irregolare poiché non indica la provenienza, con il rischio che vengano spacciati come italiani prodotti stranieri con effetti speculativi sull’andamento dei prezzi. E’ quanto afferma la Coldiretti che, in relazione al piano contro le speculazioni varato dal Governo per i settori dei cereali e del latte, sottolinea l’importanza di far applicare le norme del decreto legislativo 306/02 che definiscono sanzioni per chi non rispetta l’obbligo di indicare in etichetta le informazioni su origine, categoria, varietà e prezzo della frutta e verdura messe in vendita sia confezionati che sfusi. Secondo i dati Istat per la frutta si è registrato a settembre un aumento dei prezzi del 5,6% mentre alla produzione in campagna i prezzi sono stati stabili (+1,74%) sulla base dei dati Ismea. La mancanza delle etichette con l'indicazione dell'origine impedisce di fare scelte consapevoli e di capire quali prodotti sono di stagione nel nostro Paese e qual è il momento migliore per acquistare le arance, i kiwi o le pere, che non sono presenti in Italia dodici mesi all'anno.