Calo record nei consumi di pane con una riduzione in quantità del 7,4% mentre si riducono quelli di pasta di semola che fanno registrare una riduzione del 4,5%. E’ quanto emerge da un'analisi Coldiretti in occasione della diffusione dei dati Istat sull’inflazione a settembre relativa agli acquisiti domestici degli italiani del panel Ismea Ac Nielsen nei primi 8 mesi dell’anno. Su base annua la quantità di pane consumato per uso domestico dagli italiani è scesa nel 2007 per la prima volta sotto il milione di tonnellate (989 mila tonnellate). Una riduzione certamente collegata al cambiamento degli stili di vita ma che è stata anche accompagnata - precisa la Coldiretti - da un progressivo aumento dei prezzi con rincari del 419% negli ultimi venti anni. Peraltro il prezzo del pane mostra grande variabilità nelle diverse città con valori medi più elevati raggiunti a Milano (3,39 Euro/Kg) e Bologna (3,26  Euro/Kg) mentre livelli più contenuti si registrano a Palermo (2,25 Euro/kg) e Roma (2,07 Euro/Kg) secondo le elaborazioni Coldiretti su dati osservatorio prezzi del Governo ad agosto. Una differenza che dimostra come nella forbice dei prezzi alla produzione e quelli al consumo c'è abbastanza spazio per recuperare diseconomie e garantire una adeguata remunerazione agli agricoltori senza aggravare i bilanci delle famiglie con conseguenze negative per i consumi.