Il prezzo del tartufo ha raggiunto i 3 mila euro al chilo a causa dei cambiamenti climatici, segnati dalla siccità con la prima metà dell’anno più calda degli ultimi due secoli, che ne mettono a rischio la raccolta. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti, sulla base di quanto  emerso alla 44/a Mostra nazionale del tartufo bianco pregiato di Sant'Angelo in Vado in provincia di Pesaro e Urbino, nel sottolineare che si tratta di valori registrati per le pezzature “piccole” mentre quelle ''normali'', da 20 grammi in su fino ad un etto, potrebbero raggiungere un costo anche doppio. Il 2007 è un'annata difficile per la raccolta anche se si spera che la situazione possa migliorare verso la fine del mese quando ci sarà la prima vera “fioritura”. Nonostante le difficoltà è boom  per feste e sagre d’autunno dedicate al tartufo che si moltiplicano in ogni parte d’Italia alimentando un business comprensivo di indotto stimato in 400 milioni di euro per una specialità venduta fresca, conservata o trasformata, che coinvolge nella raccolta decine di migliaia di professionisti impegnati a rifornire anche negozi e ristoranti. La ricerca dei tartufi praticata già dai Sumeri svolge una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive dove rappresenta una importante integrazione di reddito per le comunità locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici come dimostrano le numerose occasioni di festeggiamento organizzate in suo onore. (Foto Coldiretti)