“Oggi le imprese più evolute e più avanzate dell'industria ortofrutticola italiana – ha spiegato Marzano – sono già aggregate e sono quelle che fanno il mercato e che rimarranno sul mercato. Unaproa difende e sostiene queste realtà, ne tutela gli interessi in sede istituzionale, programma l'investimento dei finanziamenti europei, agisce per stimolare i consumi: insomma si muove per creare mercato e opportunità per i suoi iscritti, anche a scapito di altri attori e concorrenti".
Per quanto riguarda l’innovazione, è indispensabile, ha proseguito il presidente di Unaproa, “innovare in logistica, in servizi al consumatore, in efficienza gestionale, in comunicazione, cioè in tutto quello che mi serve a commercializzare meglio il prodotto”.
Organizzare la produzione ortofrutticola orientandola al mercato significa, secondo Marzano, “programmare, fare ricerche di mercato, essere sempre informati sui trend, convincere il consumatore, investire sulla riconoscibilità del marchio e anche rischiare, perché il rischio è parte ineliminabile del fare impresa. Tutti questi compiti, vista la dimensione sempre più internazionale del mercato, possono essere efficacemente svolti solo se fanno capo ad una Op: il singolo agricoltore che fa parte di una simile organizzazione deve orientarsi ad acquisire una mentalità completamente diversa, adeguandosi a produrre non ciò che lui vuole, ma ciò che il sistema organizzato gli propone, in base ad una strategia commerciale di portata più vasta”.
Rispetto al problema dei costi, ha terminato Marzano, “se si rimane vincolati alla sola idea che i costi vadano ridotti, si perde di vista il vero obiettivo, che è quello di ottimizzarli. Il costo di produzione oggi deve integrare anche il costo del servizio al consumatore, cioè la capacità dell'azienda di portare il prodotto fino all'acquirente, di portarglielo più fresco possibile e più comodo possibile da consumare".
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Fonte: Unaproa