Il numero uno di Unaproa ha sottolineato l'urgenza di dare attuazione alle diverse opportunità previste a favore del sistema ortofrutticolo organizzato, dato che sono trascorsi 17 mesi dall'adozione della nuova Strategia nazionale 2018-2022, e due incontri in sede ministeriale. "Il settore ortofrutticolo ha assoluto bisogno di un tavolo di lavoro partecipato da meno rappresentanti ma che siano in grado di esprimere una maggiore rappresentanza" ha continuato Schiavelli esprimendo la preoccupazione che gli obiettivi individuati nella Strategia nazionale siano vanificati dall'immobilismo.
Schiavelli ha ribadito la necessità di dare seguito ad un patto con il consumatore che sia in grado di sintetizzare il "valore" del prodotto ortofrutticolo. Come? Interiorizzando tutti quegli elementi che includono e concretizzano il lavoro: distintività, sostenibilità, biodiversità, tipicità, territorio, tradizione e tecnologie per qualificare il prodotto ortofrutticolo, elevandolo oltre l'ottica di prezzo e che, ha affermato Schiavelli, bisogna "far uscire dal colpevole anonimato per renderlo medium consapevole di una storia e di un territorio".
Valori in cui crede anche Coldiretti con cui l'Unione si ritrova in un comune sentire, da qui l'idea della collaborazione: "Due binari paralleli - ha concluso Schiavelli -, quello istituzionale e quello di prodotto che pur nella marcata specificità delle loro traiettorie perseguono il fine comune del reddito del produttore, della difesa dell'ambiente, della qualità dei beni alimentari, in sintesi la difesa del made in Italy".