La lotta all’obesità passa anche attraverso una riqualificazione dell’offerta e del posizionamento dei cibi e delle bevande sugli scaffali dei supermercati, privilegiando prodotti locali e di stagione che garantiscono maggiore naturalità e tutela per la salute. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’allarme lanciato dall’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (ADI) sui rischi per l’obesità determinati dalle strategie di marketing adottate in molti supermercati.
"Se negli Stati Uniti -commenta la Coldiretti- l’aumento drammatico dei casi di obesità ha già portato alla limitazione delle licenze concesse alle principali catene di fast food nell’area di Los Angeles in California, molte catene distributive all’estero hanno adottato iniziative per promuovere i prodotti piu’ salutari. E’ il caso - riferisce la Coldiretti - di una grande catena di distribuzione inglese che applica un aeroplanino sulle confezione della frutta e verdura importate da altri continenti o quella di altri gruppi di ospitare all’interno dei locali un vero mercato per la vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli".
"Per rispondere a questa tendenza l'Italia -continua la Coldiretti- dispone di un importante riferimento normativo rappresentato dalla legge 231 dell’11 novembre 2005: al suo interno vi è una norma in grado di favorire la presenza di prodotti agricoli regionali nella moderna distribuzione, attraverso accordi di filiera. La disposizione stabilisce che nelle grandi strutture di vendita e nei centri commerciali siano posti in vendita prodotti provenienti dalle aziende agricole ubicate nel territorio delle regioni interessate in una congrua percentuale, da definire sulla base di intese di filiera, rispetto alla produzione agricola annualmente acquistata. Occorre quindi - conclude la Coldiretti - lavorare per queste intese, a tutela del 'Made in Italy' e dello stato di salute della popolazione".