Dopo i baby boomer, la nuova sfida del vino italiano negli Stati Uniti è la conquista dei millennials, cioè i consumatori tra i 21 e i 30 anni. E' questa la categoria emergente che presenta caratteristiche completamente differenti dalla generazione di chi è nato tra il 1946 e il 1964, che finora ha rappresentato lo zoccolo duro dei consumatori americani. Pronte a sbarcare in America con il prossimo Vinitaly US Tour in programma dal 22 al 25 ottobre (www.vinitaly.com), le aziende vitivinicole italiane sono preparate al nuovo confronto. I cosiddetti “millennials” sono giovani che stanno iniziando a consumare vino (negli Stati Uniti il consumo di alcolici è vietato ai minorenni) o che hanno un’esperienza recente, ma il loro numero è significativo. Sono più aperti alle esperienze e meno classificabili, potendo scegliere indifferentemente il vino di punta di un grande marchio o vini di costo contenuto ma con nomi accattivanti o irriverenti. I giovani consumatori vogliono capire ciò che bevono e su questo bisogna puntare per entrare nelle loro preferenze. Tre tappe: il 22 ottobre a Chicago, il 24 a San Francisco e il 25 a Los Angeles verranno presentate le migliori produzioni di vino, olio e prodotti tipici italiani nel corso di workshop e seminari tematici sui vini dedicati a importatori, distributori, ristoratori e stampa specializzata.