"In primo luogo, riteniamo che simili iniziative, per quanto legittime, siano poco utili, – ha proseguito il presidente di Confagricoltura - e addirittura controproducenti. Non si risolvono in piazza problemi che non sono da piazza. Il rischio è di diffondere un allarmismo, magari ingiustificato, che finisce per deprimere i consumi o, peggio, per innescare un’inflazione artificiosa anche dove magari non si sarebbe dovuta registrare". “Senza contare che non è ancora chiaro, cifre alla mano, se effettivamente si siano registrati dei rincari al dettaglio, quali prodotti abbiano colpito ed in che misura. Dal confronto con il Governo ci attendiamo, sinceramente, cifre ufficiali a questo riguardo”. Al di là di questo, ribadisce Confagricoltura, resta il fatto che l’incidenza del costo della materia prima (rispettivamente frumento tenero e frumento duro) sul costo totale di produzione di pane e pasta è poco rilevante.
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Fonte: Confagricoltura