Le imprese condotte da giovani agricoltori fatturano il 75% in più rispetto alla media per effetto di una maggiore dinamicità e capacità di innovazione. E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti sulla presenza di giovani imprenditori in agricoltura. In Italia sono quasi 100 mila i giovani under 35 che hanno scelto di porsi alla guida di aziende agricole che possiedono una superficie superiore di oltre il 54% alla media (9,4 ettari rispetto alla media nazionale di 6,1), un fatturato più elevato del 75% della media (18.720 euro rispetto alla media nazionale di 10.680) e il 50% di occupati per azienda in più. Le giovani leve della campagna hanno una maggiore propensione al biologico (3,7% delle aziende rispetto alla media nazionale di 2,1), ma incontrano difficoltà nell'acquisto del capitale terra che solo nel 54% dei casi è in proprietà rispetto al 74% della media nazionale. I giovani imprenditori agricoli lavorano in agricoltura per scelta e non per necessità, hanno un titolo di studio superiore, diploma o laurea, conoscono almeno una lingua straniera e frequentano corsi di aggiornamento in gestione economica di impresa. Dispongono di un computer e hanno familiarità con internet, seguono la contabilità, hanno un’elevata propensione all’investimento e all’innovazione e integrano il reddito aziendale con attività agrituristiche, di valorizzazione ambientale e servizi alle imprese. A livello comunitario sono circa un milione mezzo gli imprenditori agricoli under 35 nell'insieme dei 25 Paesi dell'Ue con una percentuale inferiore al 9%. Nell'Europa allargata meno di un agricoltore su dieci è al di sotto dei 35 anni e l'età media del conduttore è di 54 anni.