E’ aumentata del 20% la superficie forestale nazionale negli ultimi 20 anni e oggi più di un terzo della Penisola è ricoperta di verde per un totale di 10,47 milioni ettari, pari al 34,7% della superficie nazionale. E’ quanto rileva Coldiretti, in riferimento ai danni provocati dagli incendi, sulla base dell’Inventario nazionale delle foreste. La crescita è però accompagnata da fenomeni di abbandono e oggi una superficie forestale di circa 1,5 milioni ettari si trova senza la presenza di un imprenditore agricolo che possa svolgere attività di custodia. Complessivamente il 63,5% della superficie forestale risulta di proprietà privata, il 32,4% è di proprietà pubblica, mentre quasi il 4% non è stata classificata. Il legame che unisce l’attività agricola al bosco è evidente anche dal bilancio delle perdite, con danni incalcolabili dal punto di vista ambientale per la perdita di biodiversità (distrutte piante ed uccisi animali) e alla distruzione di ampie aree di bosco. Nelle foreste andate a fuoco saranno impedite le attività tradizionali del bosco come la raccolta della legna e dei piccoli frutti mentre sono gravi i danni diretti alle colture agricole come gli oliveti Dop e agli aranceti Igp del Gargano. A rischio il tartufo nero nel Piceno nelle marche e lo zafferano di Navelli in Abruzzo e sono andati distrutti numerosi casolari rurali. Di fronte ad un fenomeno che ormai si ripropone ogni anno c’è la necessità di coinvolgere le imprese agricole nell’attività di prevenzione, incentivando un'azione di sorveglianza.