Difendere i primati dell'agroalimentare made in Italy significa difendere il territorio italiano che è il vero valore aggiunto del Paese, perno di un nuovo modello di crescita sul piano economico, ambientale e sociale. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini al "Forum dell’agricoltura" che si è svolto con la partecipazione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il made in Italy rappresenta il 15% del Pil, secondo solo al comparto manifatturiero, ma esprime anche - sottolinea la Coldiretti - i livelli qualitativi più elevati come dimostra il fatto che nel rapporto della fondazione Symbola si evidenzia che con il 46,1% del Prodotto interno qualità l'agricoltura conquista il posto d'onore, dopo il commercio, nella classifica che misura la qualità della crescita nelle diverse accezioni. Un risultato ottenuto grazie all’impegno di quasi un milione di imprese agricole in Italia che curano un territorio di 15 milioni di ettari, quasi la metà della superficie nazionale. Un'attività che ha consentito di raggiungere primati quantitativi con l'agricoltura italiana che è in Europa il primo produttore di riso, tabacco, frutta fresca e ortaggi freschi; il secondo di fiori, uova, pollame vini e mosti; il terzo di carne bovine, barbabietola da zucchero, di frumento. L’agricoltura italiana ha fatto la scelta di una campagna libera da organismi geneticamente modificati.