Vale la pena ricordare che per ogni euro speso nell’acquisti di pane appena 5 cetesimi servono per il grano prodotto dagli agricoltori e appare dunque fortemente strumentale imputare alla materia prima la responsabilità di aumenti rilevanti al consumo. E’ quanto afferma Coldiretti che nel commentare le preoccupazioni di Federalimentare sull’aumento dei prezzi della materie prime agricole. Dei circa 467 Euro al mese che ogni famiglia destina per gli acquisti di alimenti e bevande oltre la metà - sottolinea la Coldiretti - per un valore di 238 Euro (51%) vanno al commercio e ai servizi, 140 (30%) all'industria alimentare e solo 89 (19 per cento) alle imprese agricole. Nel momento in cui il prezzo del grano e di altri prodotti agricoli di base dopo anni di continui cali comincia ad avere una andamento appena sufficiente si ripetono - sottolinea la Coldiretti - ingiustificati allarmi a fini esclusivamente speculativi per coprire la volontà di aumentare le importazioni dall’estero di prodotti da spacciare come Made in Italy in assenza di una adeguata informazione in etichetta. La mancanza di trasparenza nei prezzi e nell’’informazione sull’origine dei prodotti è alla base dell’iniziativa di mobilitazione della Coldiretti destinata ad estendersi nei prossimi giorni, dopo il grande successo della manifestazione di Bologna alla quale hanno partecipato 150mila imprenditori agricoli.