L’aumento del 44 per cento negli arrivi in Italia nel 2007 di carne bovina proveniente dal Brasile deve mettere in allarme le autorità di controllo dopo che l’organizzazione degli imprenditori agricoli europei (Copa) ha denunciato gravi carenze concernenti i controlli in materia di sicurezza alimentare, con l’uso di ormoni e l’inefficienza del sistema di rintracciabilità delle produzioni. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero dell’Italia che, nel primo trimestre 2007, registrano una importazione record dal Brasile di 14,4 milioni di chili di carne bovina fresca, refrigerata o congelata per un valore di 48,7 milioni di Euro.
"Secondo gli imprenditori agricoli europei (Copa) - riferisce la Coldiretti - le carenze scoperte minano la credibilità dei controlli ufficiali effettuati in Brasile e, per conservare la fiducia dei consumatori nelle carni bovine in generale, è di fondamentale importanza assicurare l’attuazione di un sistema armonizzato di controllo e di rintracciabilità da parte delle autorità brasiliane. La situazione - conclude la Coldiretti - è particolarmente preoccupante in Italia, dove ben l’82 per cento della carne bovina che proviene dal Brasile è congelata ed è destinata anche alla trasformazione industriale perdendo così la possibilità di identificarne l’origine".