L’agroalimentare Made in Italy rappresenta circa il 15% del Prodotto interno lordo, secondo solo al comparto manifatturiero, ma esprime anche i livelli qualitativi più elevati come dimostra il fatto che nel rapporto presentato dalla fondazione Symbola si evidenzia che con il 46,1% del Prodotto interno qualità l'agricoltura conquista il posto d'onore, dopo il commercio, nella classifica che misura la qualità della crescita nelle diverse accezioni. E’ quanto è emerso a Bologna dalla più grande manifestazione degli agricoltori negli ultimi dieci anni promossa da Coldiretti con lo slogan “Giù le mani dalla qualità italiana” per difendere i primati dell'agroalimentare italiano. Un risultato ottenuto - sottolinea la Coldiretti - grazie all’impegno di quasi un milione di imprese agricole presenti in Italia le quali curano un territorio di quasi 15 milioni di ettari, che rappresenta quasi la metà dell’intera superficie nazionale. L’agricoltura italiana ha fatto la scelta di una campagna libera da organismi geneticamente modificati, che ha conquistato tra l'altro la leadership europea nel biologico, nei prodotti tipici, il record a livello comunitario nella sanità della frutta e verdura con una percentuale di irregolarità dell'1,3% (di tre volte inferiore a quella registrata in Spagna). Tre italiani su quattro (76%) sono d’accordo sul fatto che “se il prodotto alimentare è italiano sono più sicuro da dove proviene e quindi mi fido di più” e per questo quasi nove su dieci (86%) ritengono che dovrebbe essere sempre indicato nelle etichette il luogo di allevamento o coltivazione dei prodotti contenuti negli alimenti secondo l’“Indagine 2005 Coldiretti-Ispo sulle opinioni degli italiani sull’alimentazione”. (Foto Coldiretti)