Dopo i casi di contaminazioni alimentare le autorità sanitarie statunitensi frenano sugli arrivi dalla Cina mentre nel 2007 in Italia sono esplose le importazioni di conserve di pomodoro (+150 per cento) per una quantità che, su base annua, rappresenta oltre un terzo della produzione italiana. E’ quanto afferma Coldiretti nel sottolineare la necessità di attivare i necessari controlli per verificare il rispetto delle norme dopo che lo stesso governo cinese ha annunciato che ben un quinto dei propri prodotti destinati al mercato interno non rispetta gli standard di qualità e sicurezza. Se negli Usa ad essere messe sotto accusa sono state per prime le importazioni di alimenti per animali domestici per la presenza irregolare di melamina tossica e successivamente dentifrici, anguille, pesce gatto ma anche succhi di frutta con pericolosi additivi, in Italia preoccupa l’incremento record del 150% negli arrivi di concentrato di pomodoro, secondo le elaborazioni su dati Istat nel primo trimestre del 2007. Il concentrato rappresenta (31% in valore) il principale prodotto proveniente dal gigante asiatico dal quale arrivano però anche aglio, mele e funghi. Una situazione pericolosa dopo che l'Italia non è riuscita ad ottenere l'obbligo di indicare in etichetta l'origine dei prodotti agricoli impiegati negli alimenti trasformati, nell'ambito della riforma comune di mercato dell'ortofrutta, con la possibilità reale che venga spacciato come made in Italy un prodotto importato.