“Un accordo importante, che salvaguarda gli interessi di tutte le categorie firmatarie, entrando responsabilmente nel merito delle scelte che l’Italia è chiamata ad assumere”. Così Confagricoltura commenta il documento di intesa tra Confagricoltura, CIA, Copagri, Federalimentare, Fedagri-Confcooperative, Legacoop-Agroalimentare, Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil, Agci-Agrital e Ascat-Unci, che sarà presentato al presidente del Consiglio Prodi e al ministro De Castro in vista dell’ applicazione della riforma Ocm ortofrutta. L’accordo riguarda l’applicazione del disaccoppiamento per i prodotti destinati alla trasformazione industriale. Per gli agrumi il disaccoppiamento sarà totale da subito mentre, per pesche e pere si prevedono tre anni di accoppiato al 100% per passare poi al disaccoppiamento totale. Per il pomodoro da industria, il periodo transitorio di tre anni sarà accompagnato da una serie di garanzie specifiche a tutela della parte agricola. L'azione di Confagricoltura ha mirato alla salvaguardia dell’imprenditore professionale, impegnato negli anni a garantire qualità e innovazione, assicurandogli il pieno riconoscimento del valore aziendale della sua produzione ed incentivandolo, al tempo stesso, a proseguire nella sua attività. E' stata ferma intenzione di Confagricoltura quella di inserire nel compromesso l’ulteriore garanzia di un impegno a sottoscrivere un accordo interprofessionale triennale con cui programmare l’intero periodo transitorio. “L’unico rammarico - conclude Confagricoltura - risiede nella considerazione di come i termini dell’intesa siano stati approfonditi e condivisi al di fuori del tavolo agro-alimentare, solo grazie al senso di responsabilità e alla intelligenza di prospettiva di coloro che l’hanno sottoscritta".