Per salvare il biologico italiano dalle contaminazioni è necessaria subito l’emanazione di un decreto legge di immediata attuazione che preveda anche il marchio del biologico italiano e colmi il ritardo dell'Italia nei confronti di Francia, Germania, Austria, Belgio, Svizzera, Olanda, Svezia e Danimarca che hanno da tempo fatto questa scelta. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che i tempi lunghi del disegno di legge (Ddl) in discussione in Parlamento rischiano di essere incompatibili con la necessità di tutelare la leadership italiana. Dopo la sconfitta a livello comunitario per evitare di favorire le lobby del biotech, occorre - afferma Marini - cogliere i margini di manovra presenti nella legislazione comunitaria pemr introdurre norme che evitino la contaminazione del biologico, ma anche rendere riconoscibili le specificità del made in Italy con il marchio nazionale. La decisione del Consiglio dei Ministri agricoli europei con la fissazione di una soglia di contaminazione dello 0,9% per il biologico ha respinto la proposta di azzeramento del Parlamento europeo. Si tratta di un duro colpo per un settore che rischia un crollo del 60% nei consumi.