A cento anni dalla sua invenzione, la plastica si trasforma e diventa “bio” per assicurarne la sostenibilità ambientale nel futuro con l’utilizzo di fonti rinnovabili di origine agricola non inquinanti e biodegradabili che permettono di realizzare oggetti di uso comune: bottiglie, contenitori alimentari, sacchetti della spesa, sacchi per raccolta differenziata rifiuti, giochi. E’ quanto afferma Coldiretti che, nella Giornata mondiale dell’ambiente che coincide quest’anno con il centesimo anniversario dell’invenzione della plastica, ha allestito a Bruxelles un'esposizione di innovazioni realizzate con materiali di origine agricola non inquinanti al Forum Internazionale “Dal territorio la salute per la nuova Europa” sul tema del ruolo dell’agricoltura per la salute e l’ambiente nell'Unione europea, aperto dal presidente Sergio Marini. Con mezzo chilo di granoturco e un chilo di olio di girasole è possibile - precisa la Coldiretti - produrre materiale biodegradabile in grado di sostituire 100 sacchetti della spesa. Con l’attuazione in Europa di quanto previsto in Francia a partire dal 2010, dove verranno messe al bando le buste di plastica e sostituite con quelle “coltivate”, si potrebbero evitare nell'Ue la dispersione ogni anno di un milione di tonnellate di plastica (100 miliardi di sacchetti), ridurre di 1,4 mln di tonnellate le emissioni di anidride carbonica e risparmiare 700mila tonnellate di petrolio, sostituendo i sacchetti della spesa con materiali biodegradabili di origine agricola comunitaria coltivati su una superficie di meno di 3 mln di ettari a granoturco e girasole, l'1,5% della superficie coltivata nell'Unione a 27. (Nella foto, il presidente della Coldiretti Sergio Marini e l’economista Jean-Paul Fitoussi, presidente Observatoire del conjoinctures economiques inaugurano a Bruxelles l’esposizione delle bioplastiche del nuovo secolo)