Il fatto che solo un decimo del valore delle consumazioni in discoteca riguardi il vino, dimostra che sono superalcolici, cocktail e aperitivi i principali responsabili degli eccessi alcolici dei giovani il sabato sera. E' quanto afferma Coldiretti nel commentare i risultati dello studio realizzato dall'Ipso, Istituto per gli studi sulla pubblica opinione presieduto da Renato Mannheimer, nel sottolineare che secondo l'Istat nel 2006 le bevande alcoliche più diffuse tra i giovani nella fascia d'età tra 18-24 anni sono stati con il 48% gli aperitivi, mentre tra gli adolescenti (11/17 anni) sono nell'ordine la birra (19,1%) e gli aperitivi (15,7 per cento). Tra il 1986 e il 2006 i consumi di vino tra gli italiani si sono ridotti da 68 a 48,8 litri con un calo del 28,2% e la spesa per gli acquisti familiari dei vini a denominazione di origine confezionati ha raggiunto in valore quella per i vini da tavola. Le analisi degli esperti hanno evidenziato che nella società moderna - continua la Coldiretti - cresce un consumo di vino meditato e ragionato che è l'espressione di uno stile di vita "lento" attento all'equilibrio psico-fisico che si contrappone al binge drinking, il consumo sregolato di alcol che ha riguardato nel 2006 il 2,1% dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni, il 12,1% di quelli tra i 16 e i 17 anni e il 15,3% di quelli tra i 18 e i 19 anni. Il fatto che almeno il 40% degli oltre 30mila iscritti all'Associazione italiana sommelier sono giovani, dimostra - precisa Coldiretti - che cresce tra le nuove generazioni la cultura della degustazione consapevole del vino.