In 24 ore è salito di 2 metri il livello del fiume Po al Ponte della Becca, mentre è caduta fuori stagione la neve in quota al Nord, importante per il reintegro graduale delle falde idriche, dopo che al Nord Italia in inverno è stato registrato un deficit fino al 50% delle piogge cadute. E' quanto emerge dal monitoraggio effettuato da Coldiretti iche sottolinea come dopo l’inverno più caldo degli ultimi due secoli, la caduta anomala della neve in tutto l’arco alpino e sulle cime più alte dell’Appennino, è molto importante in prossimità dell’estate per contribuire a scongiurare il rischio siccità. La neve caduta nelle montagne dal Piemonte alla Lombardia, dal Veneto all’Emilia, fino all’Abruzzo sopperisce alla carenza di riserve idriche dovuta anche alla mancanza nel Nord Italia di bacini di captazione dell’acqua necessari per affrontare i mesi di siccità. Se la caduta della grandine ha causato danni per milioni di euro in molte regioni, l’effetto della neve caduta si prolungherà nel tempo poiché si scioglie più lentamente e viene assorbita dal terreno con gradualità e senza dispersioni.