“Se la sentenza della Corte di Giustizia europea, attesa per fine giugno, fosse favorevole all’utilizzo della denominazione Parmesan, ciò significherebbe una sconfitta per il registro multilaterale a livello di negoziato Wto”. Lo ha detto il presidente della Confagricoltura, Federico Vecchioni, intervenendo all’assemblea degli agricoltori di Parma. “Se l’Europa non dimostrerà di essere in grado di difendere al suo interno l’inestimabile patrimonio rappresentato dai marchi a denominazione d’origine - ha spiegato Vecchioni - non potrà sostenere questa battaglia a livello internazionale”. Il parmigiano è uno dei dieci marchi al mondo con il maggiore indice di riconoscibilità. E i ripetuti attacchi commerciali stanno provocando una crisi del settore. Le ultime quotazioni registrano sulla piazza di Reggio Emilia flessioni di 10 centesimi per lo stagionato di un anno e sulla piazza di Parma di 5 centesimi per quello stagionato di due anni. “Questi dati - ha detto Vecchioni - sono ancora più preoccupanti se messi in riferimento con i prezzi al consumo che registrano una crescita sia nella Gdo (+ 6,3%), sia nel dettaglio tradizionale (+8,7%). Un differenziale sempre meno comprensibile”. Vecchioni ha esaminato le criticità per le imprese agricole: la necessità di dare completa attuazione alla Finanziaria (società e decreti attuativi in campo energetico), soluzione della revisione degli estimi catastali, attraverso un congruo rinvio delle disposizioni di legge, riforma dell’Amministrazione che alleggerisca il carico burocratico, ormai insostenibile, per le imprese agricole.